Martedì 11 Settembre, 11
anni dopo il terribile evento che ha segnato questa data del
calendario, si terrà un importante audizione presso la Commissione
Difesa della Camera dei Deputati sulla problematica MUOS. Una
commissione, speriamo al completo, che dovrà ascoltare questi
“zoticoni” dei NOMUOS, gli ennesimi provinciali incacchiati gli
ennesimi NO-qualcosa... pur di dire NO e NO... sempre e solo NO... a
cui la borghesia aristocratica politica romana non gliene frega un
bel fico secco. Nei manuali di sociologia si utilizza la
codificazione sindrome NIMBY Not In My Back Yard (non nel mio
giardino), un appellativo (dispregiativo ?!) nei confronti di chi non
vuole che si realizzi l'infrastruttura solo perché ne deve pagare in
termini territoriali, ambientali ecc... Stando però ai dati di
nimbyforum.it, il progetto di ricerca sui fenomeni di
contestazione patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, il NO-MUOS non è censito tra le attuali sindromi NIMBY. Ma
allora che cos'é questo movimento? Che sindrome hanno questi
siciliani pacifisti/antimperialisti/ambientalisti..ecc...ecc...? Come
classificarlo sociologicamente? Come faranno a risolvere questa
vertenza che sta assumendo settimana dopo settimana dimensioni sempre
più estese? Le domande restano aperte, ma sappiamo che, quando
arriveranno, le risposte saranno purtroppo chiuse a doppia mandata...
Intanto il presidente
Edmondo Cirielli (proprio quello della legge Ex Cirielli, proprio
lui), aspetta dunque che martedì 11 qualcuno gli vada a chiede
qualcosa... o almeno, istituzionalmente, ascolterà cosa avranno mai
da dire questi sicilianotti incacchiati, da quasi 4 anni
ormai, niente popò di meno che con i nostri migliori (e unici ?!)
alleati militari...
Cosa avranno mai da
chiedere al Presidente della Commissione se lo chiedono tutti...
tutti a partire dagli attivisti... Cosa può fare la commissione per
noi, ammesso che accolga anche una sola minima richiesta?
Sono un NO MUOS da 4 anni
ormai, e di domande da fare ne ho tantissime (una nuova ogni
giorno)... ma proprio perché voglio risposte concrete al problema,
penso che sia più utile investire la Commissione non sul Chi?
Come? Quando? Perché?, ma
chiedere un mandato, un compito da affidare nel rispetto delle sue
competenze, è pur sempre un organo che dovrebbe tutelare gli
interessi degli italiani e quindi occorre:
- Potenziare l'operato ispettivo attivato dal Ministero dell'Ambiente, il quale sta valutando la questione ambientale ed ha chiesto pareri in riferimento allo studio dei dottori Coraddu e Zucchetti, alla Regione Siciliana e sopratutto all'ARPA. Su questa vicenda ormai da mesi non se ne sa più nulla.
- Promuovere un iniziativa parlamentare di (re)attuazione dell'art. 2 c.3 della Legge 36/2001, nella quale si indica che nei riguardi delle forze armate occorre specificare i limiti di emissione elettromagnetica tenendo conto delle loro particolari esigenze; attualmente vige solo l'esenzione tout cour da molti obblighi e rispetti, come ad esempio l'art.162 c.2 lett.a D.Lgs. 259/2003 che prevede l'esenzione di qualsiasi titolo abilitativo per le installazioni radiotrasmittenti delle Forze Armate. Occorre pertanto indicare i Mhz, i V/m e gli altri limiti che debbono essere rispettati per tutelare la salute di chi vive vicino le installazioni militari.
- La Legge 839 del 11/12/1984 prescrive la pubblicazione degli accordi bilaterali anche effettuati tramite procedura semplificata (senza ratifica da parte del parlamento), occorre fare luce piena sugli accordi stipulati in merito alle basi USA di Sigonella e Niscemi. Tra l'altro se risultasse che gli accordi stipulati non fossero di esclusiva natura tecnica occorrerebbe far intervenire l'art. 80 della Costituzione che prescrive la ratifica con Legge da parte del Parlamento, come accade per tutti gli accordi di contenuto politico. I cittadini residenti hanno l'obbligo di essere informati, su cosa fa il vicino di casa... Il timore però che si ripeta il non attuarsi questo obbligo è e rimane elvato. Ma chiedere non costa nulla.
- Verificare se la costruzione del sistema MUOS sta avvenendo sotto la supervisione di una commissione congiunta (USA-ITA), così come stabilito dall'Accordo Bilaterale sulle Infrastrutture del 20 ottobre 1954, e rendere noti e pubblici i lavori della suddetta commissione, al fine di chiarire meglio gli aspetti tecnici e procedurali.
Ma
sopratutto sarà fondamentale fare fronte comune su un paletto
specifico di un'eventuale trattativa proposta: BLOCCARE OGNI
INIZIATIVA DI COSTRUZIONE SINO A QUANDO NON VERRANNO ESPLETATE TUTTLE
LE PROCEDURE RICHIESTE ED IN CORSO, IN MERITO ALLE (RI)VALUTAZIONI
AMBIENTALI, PROCEDURALI E DI SICUREZZA NAZIONALE.
Nella
migliore delle ipotesi Cirielli prenderà tempo, come d'altronde lo
prenderemo noi, ma questo sarà già un grande successo perché
costituirebbe un buon trampolino per un intervento più forte in sede
parlamentare ed internazionale.
Adesso
però, occorre interrogarsi tra noi attivisti, sugli sviluppi delle
istanze del movimento NO
MUOS, come fare ad indurre le istituzioni nazionali italiane a stare
dalla nostra parte? Come fare ad indurre le istituzioni europee ad
intervenire nel rispetto delle proprie direttive ambientali che si
stanno violando? Come fare a bloccare i lavori e a far luce sui
rischi che derivano dall'esposizione dei nostri territori ad
inquinamento ed azioni ostili da parte dei nemici degli USA? Come
portare la vertenza avanti nei prossimi anni?
Occorre
guardare pertanto lontano, non al prossimo appuntamento, non alla
prossima manifestazione, ma guardare al nostro modo di intendere il
territorio su cui spendiamo le nostre vite. Il territorio su cui
vorremmo essere pienamente sovrani.
Le
domande restano anche qui aperte... ma anche noi abbiamo l'obbligo di
dare delle risposte chiare e chiuse. Solo così potremo andare avanti
in una lotta che ha già segnato la nostra generazione di niscemesi,
di siciliani, di pacifisti e di ambientalisti. Il lavoro in questi 4
anni è stato tanto, lungo... ora occorre continuare con lo stesso
impegno e lottare con la stessa caparbietà. No MUOS!
Gianfranco
Di Pietro
Arci
Liberamente, Niscemi
gianfrancodipietro@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento