giovedì 29 giugno 2017

io non commento (per ora)

Io non commento direttamente ne il merito (il fatto in sè) ne il metodo (la tempistica) dico solo che mi hanno lasciato sgomento come credo chiunque questa mattina, voglio dare ugualmente un piccolo SPUNTO STORICO alla vicenda che riguarda l'ex sindaco di Niscemi La Rosa e l'ex assessore Attardi oggi ai domiciliari per (presunto) voto di scambio nel 2012 insieme ad altri esponenti di cosa nostra.

Nella memoria della videocamera ho ripescato i video che giravo nel 2012 durante questa discussa campagna elettorale (all'epoca ero un consigliere comunale uscente di maggioranza con Di Martino).
Ascoltate cosa diceva Rosario Crocetta (all'epoca europarlamentare) al comizio di ringraziamento del candidato sindaco sconfitto Giovanni Di Martino il 27/05/2012 (dal minuto 30 in poi di questo video)



Se ne avete voglia ascoltate tutto il comizio... poi cercate su youtube quello dell'allora vincente La Rosa e aspettiamo gli esiti del lavoro della magistratura, come è giusto che sia. Infine saremo pronti per esprimere un giudizio nel dibattito politico locale con serietà.

Per esprimere un giudizio personale su un fatto di cronaca disdicevole come quello di oggi non occorre essere politologi di storia patria, ed ognuno è libero di farlo nel bene e nel male.

mercoledì 28 gennaio 2015

Il senso della vita nell'essere apprezzati.

Poche sono le cose che nella vita ti fanno star bene, ti fanno star felice, alcuni direbbero: "ti fanno vivere". I piaceri, le soddisfazioni, sono tutti momenti che nel susseguirsi della narrazione della nostra vita ricordiamo, assieme ai dolori, e le insoddisfazioni.
Ragionando in questi mesi su cosa davvero siano i momenti più importanti, sono arrivato alla conclusione che essi diventano tali quando insieme al piacere, alla soddisfazione si lega una componente esterna: sociale, relazionale che è l'essere apprezzati. 
Essere apprezzati da qualcuno (anche qualcosa) per quello che si fa, per quello che si è, per quello che sta accadendo.
Un momento felice, puoi viverlo da solo, puoi tenertelo per te, puoi custodirlo come il più grande segreto che non svelerai nemmeno a te stesso, ebbene, se non lo sveli a nessuno non è un momento felice e dopo qualche anno quel bel ricordo personale, segreto, cadrà nell'oblio, come accade quando non raccontiamo a nessuno i bei sogni...

Quando condividiamo con qualcuno quella felicità, e ne riceviamo anche il più semplice apprezzamento, ecco che acquista valore, passione, stabilità, soddisfazione, diventa un bel ricordo.
Mi sono spinto oltre nelle mie riflessioni e sono arrivato al punto che, forse, i piaceri e le soddisfazioni più belle della vita sono quelle che hanno ricevuto il maggior apprezzamento da parte degli altri.
Il feedback forse conta per noi, intimamente, di più del momento stesso.

Prendiamo ad esempio il giorno della nostra laurea, del nostro diploma, sicuramente molti lo ritengono uno dei giorni più importanti della nostra vita. Il momento è passato e resta, i feedback no. Un giorno potremmo ritenere che quei giorni sono stati in realtà quelli più tristi e negativi, cosa è cambiato? Cosa ci ha fatto cambiare il giudizio su di essi? Sicuramente un feedback negativo ricevuto da noi stessi o dall'esterno. Il non trovare lavoro con quella laurea piuttosto che con quel diploma, il dover fare un lavoro che non ci piace perché unica scelta con quel titolo ecc...

Altro esempio più chiaro potrebbe essere il giorno del proprio matrimonio, dopo anni si potrebbe completamente invertire il proprio giudizio su di esso per colpa di feedback negativi ricevuti dalla vita successiva. Il momento rimane sempre quello, è successo, è stato bello... il piacere e la soddisfazione no.
Non mi spingo a fare l'esempio del giorno in cui si diventa genitori, quello ancora non l'ho vissuto ma lo vivrò fra una trenina di giorni. vi racconterò sicuramente come lo valuterò...
In definitiva ritengo che gli unici piaceri e le uniche soddisfazioni sono quelle che vengono apprezzate, sopratutto dagli altri. Curiamo il nostro look, non ci sentiamo soli, ci piace essere apprezzati, per quello che si è, per quello che si fa. E' inutile siamo davvero degli animali sociali. Solo questo.

Da questi piccoli ragionamenti do 4 utili consigli a me stesso (e a voi che leggete)
  1. Raccontiamo sempre a qualcuno i nostri sogni belli, anche a qualcosa (diari, blog ecc...),
  2. Facciamo partecipi gli altri delle nostre soddisfazioni, senza però scadere nella vanità,
  3. Godiamo i momenti in cui siamo apprezzati, per quello che siamo, per quello che facciamo,
  4. Non sappiamo quando arriverà un bel momento, basta solo aspettare!
Mio Padre e mia Madre (in mia dolce atteza), ricercatori informatici nel 1984.

domenica 2 settembre 2012

Go Johnny Go

Martedì 11 Settembre, 11 anni dopo il terribile evento che ha segnato questa data del calendario, si terrà un importante audizione presso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati sulla problematica MUOS. Una commissione, speriamo al completo, che dovrà ascoltare questi “zoticoni” dei NOMUOS, gli ennesimi provinciali incacchiati gli ennesimi NO-qualcosa... pur di dire NO e NO... sempre e solo NO... a cui la borghesia aristocratica politica romana non gliene frega un bel fico secco. Nei manuali di sociologia si utilizza la codificazione sindrome NIMBY Not In My Back Yard (non nel mio giardino), un appellativo (dispregiativo ?!) nei confronti di chi non vuole che si realizzi l'infrastruttura solo perché ne deve pagare in termini territoriali, ambientali ecc... Stando però ai dati di nimbyforum.it, il progetto di ricerca sui fenomeni di contestazione patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il NO-MUOS non è censito tra le attuali sindromi NIMBY. Ma allora che cos'é questo movimento? Che sindrome hanno questi siciliani pacifisti/antimperialisti/ambientalisti..ecc...ecc...? Come classificarlo sociologicamente? Come faranno a risolvere questa vertenza che sta assumendo settimana dopo settimana dimensioni sempre più estese? Le domande restano aperte, ma sappiamo che, quando arriveranno, le risposte saranno purtroppo chiuse a doppia mandata...
Intanto il presidente Edmondo Cirielli (proprio quello della legge Ex Cirielli, proprio lui), aspetta dunque che martedì 11 qualcuno gli vada a chiede qualcosa... o almeno, istituzionalmente, ascolterà cosa avranno mai da dire questi sicilianotti incacchiati, da quasi 4 anni ormai, niente popò di meno che con i nostri migliori (e unici ?!) alleati militari...
Cosa avranno mai da chiedere al Presidente della Commissione se lo chiedono tutti... tutti a partire dagli attivisti... Cosa può fare la commissione per noi, ammesso che accolga anche una sola minima richiesta?

Sono un NO MUOS da 4 anni ormai, e di domande da fare ne ho tantissime (una nuova ogni giorno)... ma proprio perché voglio risposte concrete al problema, penso che sia più utile investire la Commissione non sul Chi? Come? Quando? Perché?, ma chiedere un mandato, un compito da affidare nel rispetto delle sue competenze, è pur sempre un organo che dovrebbe tutelare gli interessi degli italiani e quindi occorre:
  • Potenziare l'operato ispettivo attivato dal Ministero dell'Ambiente, il quale sta valutando la questione ambientale ed ha chiesto pareri in riferimento allo studio dei dottori Coraddu e Zucchetti, alla Regione Siciliana e sopratutto all'ARPA. Su questa vicenda ormai da mesi non se ne sa più nulla.
  • Promuovere un iniziativa parlamentare di (re)attuazione dell'art. 2 c.3 della Legge 36/2001, nella quale si indica che nei riguardi delle forze armate occorre specificare i limiti di emissione elettromagnetica tenendo conto delle loro particolari esigenze; attualmente vige solo l'esenzione tout cour da molti obblighi e rispetti, come ad esempio l'art.162 c.2 lett.a D.Lgs. 259/2003 che prevede l'esenzione di qualsiasi titolo abilitativo per le installazioni radiotrasmittenti delle Forze Armate. Occorre pertanto indicare i Mhz, i V/m e gli altri limiti che debbono essere rispettati per tutelare la salute di chi vive vicino le installazioni militari.
  • La Legge 839 del 11/12/1984 prescrive la pubblicazione degli accordi bilaterali anche effettuati tramite procedura semplificata (senza ratifica da parte del parlamento), occorre fare luce piena sugli accordi stipulati in merito alle basi USA di Sigonella e Niscemi. Tra l'altro se risultasse che gli accordi stipulati non fossero di esclusiva natura tecnica occorrerebbe far intervenire l'art. 80 della Costituzione che prescrive la ratifica con Legge da parte del Parlamento, come accade per tutti gli accordi di contenuto politico. I cittadini residenti hanno l'obbligo di essere informati, su cosa fa il vicino di casa... Il timore però che si ripeta il non attuarsi questo obbligo è e rimane elvato. Ma chiedere non costa nulla.
  • Verificare se la costruzione del sistema MUOS sta avvenendo sotto la supervisione di una commissione congiunta (USA-ITA), così come stabilito dall'Accordo Bilaterale sulle Infrastrutture del 20 ottobre 1954, e rendere noti e pubblici i lavori della suddetta commissione, al fine di chiarire meglio gli aspetti tecnici e procedurali.
Ma sopratutto sarà fondamentale fare fronte comune su un paletto specifico di un'eventuale trattativa proposta: BLOCCARE OGNI INIZIATIVA DI COSTRUZIONE SINO A QUANDO NON VERRANNO ESPLETATE TUTTLE LE PROCEDURE RICHIESTE ED IN CORSO, IN MERITO ALLE (RI)VALUTAZIONI AMBIENTALI, PROCEDURALI E DI SICUREZZA NAZIONALE.
Nella migliore delle ipotesi Cirielli prenderà tempo, come d'altronde lo prenderemo noi, ma questo sarà già un grande successo perché costituirebbe un buon trampolino per un intervento più forte in sede parlamentare ed internazionale.
Adesso però, occorre interrogarsi tra noi attivisti, sugli sviluppi delle istanze del movimento NO MUOS, come fare ad indurre le istituzioni nazionali italiane a stare dalla nostra parte? Come fare ad indurre le istituzioni europee ad intervenire nel rispetto delle proprie direttive ambientali che si stanno violando? Come fare a bloccare i lavori e a far luce sui rischi che derivano dall'esposizione dei nostri territori ad inquinamento ed azioni ostili da parte dei nemici degli USA? Come portare la vertenza avanti nei prossimi anni?
Occorre guardare pertanto lontano, non al prossimo appuntamento, non alla prossima manifestazione, ma guardare al nostro modo di intendere il territorio su cui spendiamo le nostre vite. Il territorio su cui vorremmo essere pienamente sovrani.
Le domande restano anche qui aperte... ma anche noi abbiamo l'obbligo di dare delle risposte chiare e chiuse. Solo così potremo andare avanti in una lotta che ha già segnato la nostra generazione di niscemesi, di siciliani, di pacifisti e di ambientalisti. Il lavoro in questi 4 anni è stato tanto, lungo... ora occorre continuare con lo stesso impegno e lottare con la stessa caparbietà. No MUOS!

Gianfranco Di Pietro
Arci Liberamente, Niscemi
gianfrancodipietro@gmail.com

lunedì 6 agosto 2012

Agrigento, la Provincia Regionale sullo smartpone con un'app

fonte: (Tele Radio Studio 98)

Geofunction Development Team e l'Ass. Francesco Schembri

La Provincia Regionale di Agrigento è la prima in Italia ad attivare, con il servizio di “Mobile map”, la possibilità di poter consultare direttamente sul campo (“on site”) la cartografia della provincia di Agrigento attraverso impianti portatili quali smartphone e tablet. Il servizio è stato presentato ai giornalisti agrigentini nella sala stampa dall’assessore Francescocristian Schembri e dall’ing Gianfranco Di Pietro responsabile legale della “Geofunction”.
“Le amministrazioni pubbliche – ha commentato il Presidente della Provincia  Eugenio D’Orsi – sono chiamate a seguito delle recenti direttive europee ad intraprendere  iniziative di “Open Government” e tramite esse si possono ottenere diversi benefici. È intenzione della Provincia avviare questa “Open Government” per consentire l’utilizzo dei propri dati e servizi cartografici ad un numero più elevato di cittadini attraverso le nuove tecnologie. Il servizio, oltre ad essere gratuito per gli utenti, non comporterà alcun costo aggiuntivo a carico dell’Ente e quindi della collettività.
Attualmente i servizi cartografici erogati dai server del nodo provinciale del “Sistema informativo territoriale regionale” sono già fruibili attraverso il visualizzatore web-Gis presente sul geoportale (http://geoportale.provincia.agrigento.sitr.it/). Con la firma del protocollo d’intesa la Provincia regionale di Agrigento consentirà a “Geofunction” di poterli utilizzare nell’ambito di un applicativo sviluppato  dalla stessa società e denominato “Mobile map – Agrigento”.
“La Provincia – commenta l’assessore Schembri – è la prima amministrazione in Italia ed una delle poche al mondo a poter attivare un servizio di questa importanza che consente  l’allargamento dell’utenza che, quotidianamente, da una postazione informatica si collega al  nostro sito per avere un quadro della cartografia provinciale ai vari livelli”.
La Geofunction, rappresentata dall’ing Gianfranco Di Pietro provvederà alla pubblicazione dell’applicativo sulle principali piattaforme di diffusione di software  per dispositivi mobili, senza oneri a carico dell’Ente.
Da parte sua la Provincia, attraverso il responsabile del nodo SITR, ing. Ernesto Sferlazza, potrà concordare con Geofunction la messa a punto di dettagli tecnici ed ulteriori servizi web cartografici finalizzati ad una migliore fruizione da parte degli utenti.

martedì 18 ottobre 2011

Il MUOS... ma anche il VERDIN...

VORREI RIASSUMERE LA VICENDA MUOS PRIMA CON UN ESCURSUS TECNICO/BUROCRATICO:
  1. Le valutazioni sulle emissioni elettromagnetiche fatte dallo Spawar (Space & Naval Centre Warfare Systems center) di Charleston, South California, in pratica l'ufficio tecnico americano, nel documento allegato al progetto MUOS parlano che le emissioni elettromagnetiche limite imposte dalla normativa italiana vengono superate per i primi 135 kM!!! lungo l'asse principale delle 3 antenne, ma hanno assicurato alla REGIONE e alle istituzioni italiane che non vi sono dispersioni laterali ne puntamenti che possano interferire con la nostra salute ne con gli animali... E OVVIAMENTE IO NON MI SENTO PER NIENTE RASSICURATO
  2. Le valutazioni commissionate dalla REGIONE all'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) hanno fatto rilevare che i livelli di campo elettromagnetico odierni (quindi prima del MUOS) ai bordi della base, precisamente in alcune abitazioni, sono ad una soglia di attenzione pari a 6 v/m. Cio nonostante la REGIONE ha approvato...Inoltre  le misure ARPA non comprendono la fascia di frequenza del dispositivo VERDIN (l'antenna grande) che emette dal 1995 250kW in LF (le frequenze ove è inconfutabile ormai che ci sono danni tumorali).
  3. Resta incompiuta ne mai disposta, ma richiesta dal Comune di Niscemi, un analisi pre-installazione sulle possibili interferenze con le antenne esistenti, dato che ciò è stato il motivo dichiarato per il trasferimento dal primo sito previsto. Sigonella
  4. Non è stato valutato, seppur richiesto dal Comune, uno studio sull'impatto complessivo delle 3 antenne MUOS delle 2 antenne elicoidali previste di nuova installazione, insieme alle 41 antenne esistenti... Non si è valutato se l'aggiunta delle nuove antenne insieme alle esistenti comporterebbe danni all'ambiente! QUESTA E' LA MANCANZA + GRAVE NELLA PROCEDURA RITENIAMO...
ma REGIONE e TAR non ritengono... poveri noi...



PERCHE' LA REGIONE E L'ARPA CHE DOVREBBERO VIGILARE SULLE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE  NON FA UNA CAMPAGNA SPECIFICA? ve lo dico io: Valutare queste frequenze potrebbe indurre gli USA a pensare che si faccia dello spionaggio militare... infatti nel mercato delle sonde per le radiofrequenze, le LF e precisamente la banda 3-30 kHz, o sono estremamente costose o addirittura non esistano... perché si tratta di frequenze militari...Quindi forse secondo la Regione ed il ministero dell'interno è meglio non ficcare il naso controllando le emissioni dell'antenna VERDIN posta a poche centinaia di metri da abitazioni residenziali, ma che comunica con sommergibili immersi nelle profondità dell'Oceano Indiano o del Nord Atlantico, possano essere superiori a quelle previste dalla normativa italiana...


QUESTIONI AMBIENTALI/SANITARIE A PARTE, restano sul tappeto tutti i temi ben più importanti a mio avviso che riguardano il potere delle realtà locali a decidere i propri canoni di sviluppo... LA REGIONE che ha autorizzato il MUOS vincola e finanzia i Comuni del comprensorio ad investire in TURISMO e Agricoltura ECO-SOSTENIBILE... come potete vedere ciò non si applica agli amici americani che in Sicilia stanno piazzando tutto ciò che Spagna ed altri paesi europei non vogliono come MUOS, Predator, e diavolerie inquinanti e dannate.

PER NON PARLARE DELLA BELLICOSITA' INTERNAZIONALE
Grazie a sistemi come il MUOS si permetterà di abbattere lo scoglio democratico interno di molte repubbliche occidentali nei confronti dei conflitti bellici. Riuscendo a coprire su scala globale il campo per il pilotaggio di predator o altri "Mobile Users" come carri-armati o navi e mssili SENZA PILOTA, non ci saranno + figli di mamma a combattere al fronte. Risultato: PIU' PROPENSIONE ALL'INTERVENTO BELLICO, MAGGIORE INSTABILITA' CONDIZIONATA NEI PAESI RICCHI DI RISORSE E MATERIE PRIME. Perché la Sicilia e l'ITALIA debbano prestare il fianco a tutto ciò?

RIDUCIAMO LE SPESE MILITARI INUTILI... MANDIAMO EMERGENCY INVECE DEI PREDATOR COMANDATI DAL MUOS DI NISCEMI...

Perché dobbiamo vivere accanto a smistatori di ORDINI di MORTE???

venerdì 23 settembre 2011

La laboriosa estate del MUOStro di Niscemi

MUOS - Lavori in corso 23-09-2011
di Antonio Mazzeo
 
Le grandi piattaforme in cemento sono ultimate e nella prima settimana di ottobre potrebbe iniziare il collocamento dei tralicci per le tre grandi antenne circolari di 18,4 metri di diametro e le due torri radio di 149 metri d’altezza. Sul terreno sono visibili le lacerazioni delle ruspe per il tracciato stradale che congiungerà il costruendo centro con la stazione di radiotrasmissione della Marina militare USA di contrada Ulmo, Niscemi. Forse sarà l’ultima estate senza il MUOS (Mobile User Objective System), il modernissimo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate statunitensi pensato per le guerre del XXI secolo, quelle con i missili all’uranio impoverito, gli aerei senza pilota e le armi nucleari in miniatura, conflitti sempre più “virtuali”, computerizzati, disumanizzati.
Tre anni di ritardo sulla tabella di marcia degli strateghi del Pentagono, centinaia di milioni di dollari dilapidati per individuare e correggere gli errori progettuali, ma adesso non c’è più tempo da perdere, anche a costo di stuprare i territori e l’ambiente e ignorare la volontà popolare. Così per Washington e militari italiani, si può sbancare all’interno dell’area protetta “Sughereta” di Niscemi, Sito di Importanza Comunitaria (SIC), senza le necessarie autorizzazioni, in spregio alle leggi e al senso comune. “Lavori del tutto abusivi”, ha denunciato il sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino, che in compagnia degli amministratori di Caltagirone (Ct), Gela (Cl) e Vittoria (Rg) si è recato al cantiere MUOS per notificare l’ordinanza di sospensione dei lavori. “Avremmo voluto incontrare i militari statunitensi e consegnare personalmente l’atto, ma non si sono presentati”, afferma Di Martino. “Poco tempo fa ho avuto notizia che all’interno della riserva naturale erano in piena attività camion, ruspe e betoniere. Ho inviato due volte i vigili urbani per verificare se effettivamente si stesse realizzando il terminale terrestre del MUOS. Da qui l’ordinanza di sospensione immediata dei lavori, provvedimento trasmesso alla Procura della Repubblica di Caltagirone, al Comando della polizia municipale, alla Stazione dei carabinieri ed al Genio civile di Caltanissetta”.
I lavori nell’area protetta “Sughereta” sono iniziati subito dopo il parere favorevole emesso l’1 giugno 2011 dall’assessorato territorio ed ambiente della Regione siciliana, bypassando l’amministrazione comunale che aveva formalmente dichiarato la propria contrarietà al progetto. Al diktat di Palazzo dei Normanni, il sindaco Di Martino ha risposto presentando ricorso al Tar. “La Regione non aveva titolo per adottare provvedimenti che sono di competenza del Comune di Niscemi”, spiega il sindaco. “L’assessorato avrebbe potuto rilasciare l’autorizzazione solo nel caso in cui fossimo rimasti inerti di fronte al problema. Il 20 novembre 2009, l’amministrazione comunale ha però annullato il nulla osta ambientale che era stato rilasciato in precedenza per il progetto MUOS, perché riteniamo che l’area è già altamente a rischio per la presenza di 41 antenne di comunicazione poste nella base statunitense già dagli anni ’90”.
L’enorme impatto sul territorio e l’habitat naturale che deriverà dall’installazione delle antenne satellitari è desumibile dall’elenco degli interventi programmati dalla marina militare USA, in calce all’autorizzazione firmata da Giovanni Arnone, capo di gabinetto dell’assessorato: “livellamento superficiale del terreno e suo consolidamento; realizzazione di un sistema di drenaggio delle acque meteoriche; installazione di una recinzione con cancello, di un impianto di illuminazione perimetrale e telecamere; sistemi di viabilità; installazione di tre antenne paraboliche, circondate da altre antenne temporanee di servizio che verranno smantellate al termine dei lavori; costruzione di una cabina di trasformazione con due gruppi elettrogeni diesel; realizzazione di un impianto antincendio tramite un serbatoio alimentato dall’acquedotto comunale e dotato di sistema di pressurizzazione mediante elettropompe; collegamenti dell’area con le esistenti reti idriche, elettriche e telefoniche mediante tubazioni interrate”.  
Al progetto di Niscemi, il Dipartimento della difesa ha destinato oltre 43 milioni di dollari (13 per la predisposizione dell’area riservata alla stazione terrestre e 30 per gli shelter e le attrezzature tecnologiche del sistema). I lavori furono affidati nella primavera del 2008 ad un consorzio d’imprese denominato “Team MUOS Niscemi”, costituito dalla Gemmo S.p.A. di Arcugnano (Vicenza), società leader nell’installazione elettrica e nella costruzione d’impianti e dalla LAGECO (Lavori Generali Costruzioni) di Catania. Si tratta di aziende particolarmente attive nel business delle infrastrutture militari USA in Sicilia. La Gemmo, ad esempio, ha in affidamento da US Navy il “trasporto di armamenti, materiali ed attrezzature”, la “gestione dei servizi ambientali”, il “controllo delle sostanze nocive, la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti” nelle basi militari di Sigonella, Augusta, Niscemi e Pachino (Sr). La LAGECO, invece, ha eseguito qualche anno fa i lavori di recinzione e la bonifica ambientale del terreno del centro di radiotrasmissione navale di Niscemi, “contaminato a causa di un versamento di gasolio”. L’assenza all’ingresso del cantiere di tabelle indicative dell’importo, della tipologia dei lavori e delle imprese affidatarie, in violazione delle normative vigenti, impedisce di verificare se è ancora il “Team MUOS Niscemi” ad eseguire i lavori “abusivi”. È certo invece che sono niscemesi le aziende a cui sono state affidate la movimentazione terra e la fornitura di cemento e calcestruzzo.  
“Oltre ad aver prevaricato le intenzioni della città, l’autorizzazione della Regione non ha assolutamente tenuto in conto i risultati degli studi scientifici commissionati dal Comune e pagati con i soldi dei niscemesi”, commenta l’ingegnere Gianfranco Di Pietro, consigliere comunale di Niscemi. “Restano sul piatto i rischi di questa installazione. I dati progettuali del MUOS che il servizio VIA-VAS ha ritenuto di poter approvare, parlano di fasci elettromagnetici da 1.600W che sprigionano un campo elettromagnetico sopra i limiti consentiti, per oltre 135 chilometri in linea retta rivolti a 17° dalla verticale in direzione delle città di Vittoria, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Modica, Noto e Avola”.
A rilevare l’insostenibile rischio elettromagnetico del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitare il ricercatore dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, Massimo Coraddu. In particolare, Coraddu ha fortemente contestato le conclusioni riportate nello studio d’incidenza ambientale della Marina militare USA. “Siamo di fronte a frequenze impegnate di 30-31 GHz per le tre grandi parabole in banda Ka e di 225-400 MHz per le due antenne elicoidali in banda UHF”, spiega il fisico. “Per quanto riguarda la valutazione delle emissioni elettromagnetiche, lo studio dei militari statunitensi risulta gravemente carente e inadeguato sotto molteplici aspetti e non consente di valutare in nessun modo la reale entità del problema. La procedura di valutazione utilizzata è inaccettabile, in quanto assolutamente opaca. La normativa citata non sempre è quella appropriata e i risultati ottenuti appaiono incoerenti e contradditori. Altrettanto inadeguata e carente è la valutazione dei rischi: le ipotesi per quelli corsi dagli esseri umani (personale addetto e popolazione) non sono realistiche, quelle relative al rischio per la fauna sono state del tutto omesse, mentre la valutazione dei livelli di esposizione non è completa”.
Massimo Coraddu contesta infine le motivazioni della Regione Siciliana per autorizzare i lavori d’installazione del sistema MUOS. “Il parere favorevole è stato espresso sulla base di alcune considerazioni completamente campate per aria”, afferma il fisico. “In particolare, gli studi ARPA effettuati, lungi dall’affermare che la situazione sanitaria sia tranquilla e sicura, hanno evidenziato emissioni che hanno già raggiunto e probabilmente superato i livelli di sicurezza previsti, e che andrebbero urgentemente abbassate. Sino ad oggi, inoltre, nessuno ha ancora avuto modo di vedere lo studio del Dipartimento di ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni dell’università di Palermo che, secondo la Regione, avrebbe accertato che il MUOS non comporterebbe condizioni di rischio per la salute dell’uomo”.
A commissionare lo studio top secret è stato il governatore Raffaele Lombardo in persona, instancabile sostenitore dell’ecoMUOStro di Niscemi. Tra gli estensori, i professori-ingegneri Luigi Zanforlin e Patrizia Livreri, “tecnici neutrali e non ingaggiati sicuramente dal Ministero della difesa o dalla NATO”, come ha voluto precisare Lombardo. Tesi che non trova assolutamente d’accordo Alfonso Di Stefano, rappresentante della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella. “Esistono le prove documentali che negli ultimi tre anni la facoltà d’ingegneria dell’università di Palermo ha sottoscritto con il Laboratorio di Ricerca dell’US Army - Dipartimento della difesa, due contratti per un valore complessivo di 70.000 dollari per la produzione elettro-chimica di materiali nano-strutturati per applicazioni di conversione energetica”, denuncia Di Stefano. “La professoressa Patrizia Livreri, inoltre, già candidata Udc alle ultime elezioni regionali, prima di approdare nell’ateneo di Palermo ha svolto attività di ricerca per conto di aziende del gruppo Finmeccanica operanti nel settore della difesa e della produzione di apparati di contromisura elettronica. Parlare di neutralità ci sembra proprio una beffa…”.
Dopo le manifestazione e i cortei con migliaia di cittadini, l’inopportuna scelta del Comitato No MUOS di delegare in pieno l’opposizione alle istituzioni locali, ha comportato la fine di qualsivoglia forma di mobilitazione popolare, proprio nella fase in cui il ministero della difesa e Raffaele Lombardo lanciavano la loro controffensiva pro-MUOS. L’avvio dei lavori sta contribuendo però a risvegliare molte delle coscienze assopitesi. Protagonisti della riscossa ancora una volta i giovani e gli studenti universitari. In pochi giorni sono stati organizzati sit-in in piazza e volantinaggi, è stata lanciata una petizione popolare e due grandi striscioni No MUOS sono stati collocati davanti il portone della Chiesa Madre di Niscemi. Un presidio, infine, è stato installato vicino l’ingresso della stazione USA di contrada Ulmo. “Non si può permettere alla protervia dei vertici militari di passare, tranquillamente, sulle vite dei cittadini”, affermano. “La nostra è una lotta contro la presenza militare, dovunque essa si manifesti; contro le conseguenze prodotte dalle onde elettromagnetiche sprigionate dal MUOS; contro tutte quelle scelte che colpiscono le politiche sociali a vantaggio delle spese militari”. E l’autunno, a Niscemi, potrebbe farsi caldo.